Introduzione e presentazione del convegno

Ferretto Ferretti
Nonostante le avversità si può sempre vincere e questa iniziativa lo dimostra: il Convegno di Scienza&Sport è diventata una tradizione per tutti i preparatori fisici delle diverse discipline. E la rivista si sta confermando sul panorama editoriale un punto di riferimento unico nel suo genere, valido sia per chi si occupa di calcio sia per chi allena in altri sport.

Fisiologia e Modello Prestativo del Calciatore

Ermanno Rampinini
«I fattori fisiologici che limitano la prestazione di endurance rappresentano il target di riferimento cui mirare attraverso i princìpi base dell’allenamento, ovvero ripetizione, sommazione e durata dello stimolo. L’adattamento ottimale si può ottenere grazie a una corretta modulazione dei carichi, evitando così il de-allenamento o il sovrallenamento, che espongono maggiormente agli infortuni».
Nella sua relazione Rampini approfondisce inoltre il modello prestativo del calciatore con importanti focus sulle differenze in base ai ruoli, sulla Repeated Sprint Ability e sull’esposizione ai picchi di velocità in partita, rispetto all’allenamento, oltre che alle conseguenze della fatica sulla prestazione.

L’allenamento metabolico del calciatore

Paolo Rongoni
«L’allenamento oggi è diverso perché la scienza dello sport ha portato modifiche significative: prima si faceva tutto insieme, oggi ogni calciatore ha dei dosaggi personalizzati. Ma da dove iniziare? «Dalle valutazioni. A inizio stagione uso un test incrementale su tapis roulant con prelievo di lattato, RPE e frequenza. Successivamente utilizzo lo YoYo Intermittent Recovery Test e il Mognoni.»
Il fine è programmare il lavoro in modo appropriato. Senza dimenticare la fatica: “i ragazzi non devono essere fermati appena sono stanchi, ma devono sforzarsi di resistere”.
E poi ancora riflettori puntati su volumi di lavoro, SSG con diverse indicazioni da… campo.

Strategie di allenamento nel calcio femminile

Francesco Perondi
Modello di riferimento, infortuni e prevenzione e scelta dei mezzi sono i temi sviluppati prendendo spunto dai Mondiali 2019.
«Nelle ragazze le problematiche al ginocchio sono quattro volte superiori a quelle dei colleghi maschi». Questo anche per fattori di rischio di “genere”.
Da qui l’importanza di lavorare sulla forza attraverso una serie di proposte pratiche che vengono suggerite e dettagliate in modo chiaro ed esaustivo.

La prevenzione, mito o realtà?

Gian Nicola Bisciotti
Un vero e proprio viaggio all’interno del pianeta prevenzione.
«Alcuni infortuni non sono prevedibili perché fanno parte delle caratteristiche di uno sport che richiede velocità, forza, esplosività, ma anche contatto fisico, contrasto, impatto con l’avversario. Altri, invece, possono essere evitati perché generati da errori oppure da una scarsa valutazione dei fattori di rischio».
L’eziologia degli infortuni è multifattoriale; non è facile pensare a una strategia preventiva a tutto campo, ma al contrario si può agire sulla valutazione dei fattori di rischio.

La programmazione settimanale. Princìpi, mezzi, metodi e valutazioni

Paolo Barbero
Esercitazioni, motivazioni della scelta, monitoraggio dei carichi attraverso i GPS, valutazioni: «Il giocatore deve essere allenato con l’obiettivo del miglioramento della performance facendolo crescere in quanto atleta. Questo per sfruttare in maniera efficiente il “patrimonio genetico” di cui è in possesso».
E’ indispensabile conoscere e agire in relazione al contesto in cui si opera, al modello prestativo richiesto dall’allenatore e alla storia del singolo giocatore.

Dall’analisi della gara all’allenamento

Domenico Borelli
«La partita rappresenta la sintesi di tutto. E dall’analisi della stessa che si possono trarre gli spunti necessari per ottimizzare il processo di allenamento».
La tecnologia GPS viene in aiuto, ma i numeri, sono la conseguenza dei movimenti specifici di gioco e in quanto tali vanno contestualizzati su quelle che sono le esigenze dell’incontro. E poi ancora sulla strutturazione degli allenamenti Borelli insiste: «L’attenzione deve essere focalizzata sui processi energetici e sui princìpi di teoria e metodologia dell’allenamento».

Le bugie della verità dei GPS

Mirko Marcolini
«La matematica è un linguaggio inequivocabile, i numeri non possono essere interpretati, ma il punto cruciale è comprendere cosa rappresenta quel numero».
A dimostrazione di ciò vengono mostrati i dati di calciatori dilettanti paragonati a professionisti di livello internazionale (difensori, attaccanti e attaccanti esterni) in cui si valutava volume, alta intensità e potenza metabolica.
I dati dipendono poi da «Squadra, ruolo, tattica collettiva, tipologia di partita, caratteristiche del singolo elemento». Solo leggendoli complessivamente nel tempo si avranno informazioni dettagliate sulla performance.

Una visione dell’allenamento del calciatore. L’alta intensità

Roberto Sassi
Dall’analisi presentata dalla UEFA a partire dal 2001 si nota un aumento costante degli infortuni agli hamstring e si stima un’ulteriore crescita nei prossimi anni.
Questo anche perché... «La prestazione calcistica sta cambiando, l’intensità è in continuo aumento, i calciatori raggiungono velocità sempre maggiori. Proprio per questo è necessario creare dei protocolli individuali, multifattoriali per aiutare il calciatore a prevenire questo tipo di infortuni». Tema personal training: «i calciatori sono molto attenti alla loro condizione e ormai consapevoli che avere una buona preparazione fisica è fondamentale per le loro prestazioni. Molti di loro, infatti, cercano un “personal” per migliorare le carenze e la performance. Serve una sinergia con l’intero staff del club».